Pubblicato su politicadomani Num 92-93 - Giugno/Luglio 2009

Marano è tornata una città come le altre

Conclusa la vicenda paradossale che lo ha visto protagonista con la revoca del divieto di dimora, il sindaco di Marano è ritornato al tran tran di sempre, fra delibere, proposte e ostacoli da superare

È rientrato ufficialmente l'11 maggio nel suo ufficio al secondo piano a piazza Municipio, ma già da qualche giorno il sindaco Salvatore Perrotta aveva ricevuto il benvenuto dai dipendenti comunali che l'hanno accolto con applausi dopo un'assenza forzata di oltre due mesi. Il 9 maggio i carabinieri di Marano gli avevano comunicato la revoca del divieto di dimora. La revoca arriva dal medesimo giudice che aveva già deciso per una parziale revoca della misura coercitiva permettendogli di recarsi nel suo studio di dottore commercialista. Il sindaco è tornato quindi a tempo pieno ad esercitare le sue funzioni, che aveva in ogni caso mantenuto anche nell'esilio forzato, ma soprattutto è ritornato nella sua famiglia. "Ho sempre agito nell'interesse della collettività - ha commentato - ma in questo momento mi preme riappropriarmi della mia vita privata, degli affetti della mia famiglia e riprendere a pieno regime la professione, che di fatto sono stati gli aspetti in cui sono stato maggiormente colpito".
Durava dal 27 febbraio il divieto di dimora che aveva colpito il sindaco insieme all'ex dirigente del comune Franco Bruggè, a cui il provvedimento è stato poi revocato per gravi problemi di salute. Il motivo si riferiva alle vicende legate a un sito di trasferenza comunale allestito durante l'emergenza rifiuti. Da un'inchiesta partita dall'incendio di alcuni mezzi nel deposito Nu presso il sito erano stati rilevati elementi che hanno portato alle accuse di falso ideologico, abuso d'ufficio e di aver allestito una discarica abusiva di rifiuti che hanno dato origine al provvedimento. Accuse respinte e provvedimento vissuto dalla città come un atto di intimidazione nei confronti del sindaco e dei cittadini per la lotta sostenuta contro l'apertura della discarica di Chiaiano.
Con il rientro in città, il primo cittadino si è dovuto subito scontrare con non poche grane, a partire dai numeri (esigui) che sostengono la maggioranza. "Ci sono molte cose fare - ha commentato al suo rientro -, alcune molto importanti come il bilancio, e poi stiamo lavorando per avviare a fine giugno la raccolta differenziata. Già stiamo lavorando per installare delle isole ecologiche anche in città, in modo tale da dare un punto di riferimento ai cittadini". Fra le emergenze contingenti c'è stato il burrascoso divorzio con la De Vizia, azienda che per oltre dieci anni ha curato la raccolta dei rifiuti per le strade di Marano, e che ha portato a una situazione di effettiva difficoltà. Il 14 maggio la De Vizia è sostituita dalla Manutencoop, che effettuava lo spazzamento delle strade e che effettuerà anche la raccolta dei rifiuti solidi urbani fino all'espletamento della gara europea per il ciclo integrato dei rifiuti. C'è stata poi la querelle con l'amministrazione di Giugliano dopo che il sindaco Perrotta ha presentato al presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi un piano per realizzare una moderna cittadella della giustizia nell'area PIP, con la costruzione di un nuovo edificio per ospitare gli uffici del Tribunale di via Nuvoletta, che sono inagibili, e gli uffici del Giudice di Pace. Intanto, sul versante politico, le dimissioni dei due assessori tecnici Ortolani e De Medici per "esauriti compiti istituzionali" hanno dato origine a un nuovo rimpasto della giunta. Infine, il nodo della approvazione del bilancio, un passaggio sempre molto sofferto a causa della crisi economica in cui versa da tempo l'ente comunale.

 

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